11° Giorno La Regina del cielo nel Regno della Divina Volontà

nei suoi primi anni della sua vita quaggiù, forma un'aurora splendidissima, per far sorgere nei cuori il giorno sospirato di luce e di grazia.

Preghiera alla Celeste Regina, per ogni giorno del mese di Maggio/Ottobre

Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tua cara figlia, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti in questo mese a te consacrato la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlia tua a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino, e stretta alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicura di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa "Volontà di Dio". Ave Maria...

Fioretto del Mese

La mattina, (a) mezzogiorno e (a) sera, cioè tre volte al giorno, andare sulle ginocchia della nostra Mamma celeste e dirle: "Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno.

Audio del 11° Giorno La Regina del cielo nel Regno della Divina Volontà

L'anima alla reginetta bambina

Eccomi di nuovo vicino alla tua culla, Mammina celeste. Il mio piccolo cuore si sente affascinato dalla tua beltà, e non so distaccare lo sguardo da una bellezza sì rara. Come è dolce il tuo sguardo! Il gestire delle tue manine mi chiama per abbracciarti e stringermi al tuo cuore, affogato d'amore. Mammina santa, dammi le tue fiamme, affinché mi brucino la mia volontà, e così possa contentarti di vivere insieme con te di Volontà Divina.

Lezione della Regina del cielo

Figlia mia, se tu sapessi come il mio materno cuoricino gioisce nel vederti vicina alla mia culla per ascoltarmi.! Mi sento coi fatti Regina e Madre, perché tenendoti vicina non sono una madre sterile, né una regina senza popolo, ma ci ho la cara figlia mia, che mi ama tanto e che vuole esser(le) fatto da me l'ufficio di mamma e di regina. Perciò tu sei la portatrice di gioia alla Mamma tua; molto più che vieni nel mio grembo per essere insegnata da me (a) vivere nel Regno della Divina Volontà. Avere una figlia che vuol vivere insieme con me in questo Regno sì santo, è per la tua Mamma la gloria, l'onore, la festa più grande. Quindi, prestami attenzione, figlia mia cara, ed io continuerò a narrarti le meraviglie della mia nascita.

La mia culla era circondata da angeli, che facevano a gara a cantarmi le (ninne), come a loro sovrana Regina; e siccome ero dotata di ragione e di scienza infusami dal mio Creatore, feci il mio dovere di adorare con la mia intelligenza, ed anche con la mia voce di bimba (balbettante), la SS. Trinità adorabile. E fu tanta la foga del mio amore verso di una Maestà sì santa, che sentendomi languire deliravo che volevo trovarmi fra le braccia della Divinità, per ricevere i loro amplessi e dar (loro) i miei. Onde gli angeli (essendo) i miei desideri per loro comandi mi presero, e portandomi sulle loro ali, mi condussero nelle braccia amorose del mio Padre celeste. Oh, con quanto amore (le divine Persone) mi aspettavano! Io andavo dall'esilio, e le piccole soste di separazione tra me e loro erano causa di nuovi incendi d'amore, erano doni da darmi che mi preparavano; ed io trovavo nuovi ritrovati per chiedere pietà, misericordia per i miei figli, che vivendo nell'esilio stavano sotto le sferze della divina Giustizia, e stemperandomi tutta in amore, dicevo (loro):

"Trinità adorabile, io mi sento felice, mi sento Regina, né conosco che cosa sia la infelicità e schiavitù; anzi (del) vostro Volere che regna in me, sono tali e tante le gioie, le felicità,, che piccina qual sono non posso abbracciarle tutte. Ma in tanta felicità, una vena d'amarezza intensa c'è dentro del mio piccolo cuore: sento in esso i miei figli infelici, schiavi della loro volontà ribelle. Pietà, Padre santo, pietà! Rendete intera la mia felicità; questi figli infelici che porto più che madre nel mio matero cuore, rendeteli felici; fate scendere il Verbo eterno sulla terra, e tutto sarà accordato! Ed io non scenderò dalle vostre ginocchia paterne se non mi date il rescritto di grazie, in modo che possa portare ai miei figli la lieta novella della loro redenzione."

La Divinità restava commossa alle mie preghiere, e colmandomi di nuovi doni (le divine Persone) mi dicevano: "Ritorna nell'esilio e continua le tue preghiere; stendi il Regno della nostra Volontà in tutti gli atti tuoi, che a suoi tempo ti contenteremo." Ma non mi dicevano né quando né dove sarebbe sceso.

Onde io mi partivo dal cielo solo per compiere la Divina Volontà. Questo era per me il sacrificio più eroico, ma lo facevo volentieri, per fare che essa sola tenesse il pieno dominio sopra di me.

Ora ascoltami, figlia mia. Quanto mi costò l'anima tua, fino ad amareggiarmi l'immenso pelago delle mie gioie e felicità! Ogni qual volta tu fai la tua volontà ti rendi schiava e senti la tua infelicità; ed io, come mamma tua, sento el mio cuore l'infelicità della figlia mia. Oh, come è doloroso avere figli infelici, e come ti deve stare a cuore il fare la Divina Volontà, (vedendo) che io giungevo fino a partirmi dal cielo, per fare che la mia volontà non avesse vita in me.

Ora, figlia mia, continua ad ascoltarmi. Il primo dovere, in tutti gli atti tuoi, sia adorare il tuo Creatore, conoscerlo ed amarlo. Questo ti mette nell'ordine della creazione, e vieni a riconoscere colui che ti ha creata. Questo è il dovere più santo d'ogni creatura; riconoscere la sua origine.

Ora tu devi sapere che il mio portarmi al cielo, scendere, pregare, formava l'aurora intorno a me, che spandendosi in tutto il mondo circondava i cuori dei miei figli, per fare che all'alba sorgesse l'aurora, per far spuntare il giorno sereno delle aspettazioni del Verbo divino sulla terra.

L'anima

Mammina celeste, nel vederti, neonata appena, darmi lezioni sì sante, io mi sento rapire e comprendo quanto ami, fino a renderti infelice per causa mia. Deh, o Mamma santa, tu che tanto mi ami, fa' scendere nel mio cuore la potenza, l'amore, le gioie che ti inondano, affinché riempita di essi, la mia volontà non trovi luogo di vivere in me, e liberamente ceda il posto al dominio della Divina Volontà.

Fioretto

Oggi, per onorarmi, farai tre atti di adorazione al tuo Creatore, recitando tre Gloria Patri, per ringraziarlo (per) quante volte ebbi la grazia di essere ammessa alla loro presenza.

Giaculatoria

Mamma celeste, fa' sorgere l'aurora divina della Divina Volontà nell'anima mia.

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