3° Giorno Novena di Natale

Amore Divorante

Terzo Giorno / Terza Ora

Terzo eccesso d'amore

Una voce interna mi diceva: "Figlia mia, poggia la tua testa sul seno della mia Mamma; guarda fin dentro di esso la mia piccola Umanità. Il mio Amore mi divorava; gli incendi, gli oceani, i mari immensi dell'Amore della mia Divinità mi inondavano, mi incenerivano, alzavano tanto le loro vampe che si alzavano e si estendevano ovunque, a tutte le generazioni, dal primo all'ultimo uomo, e la mia piccola Umanità era divorata in mezzo a tante fiamme. Ma sai tu che cosa il mio Eterno Amore mi voleva far divorare? Ah, le anime! E allora fui contento, quando le divorai tutte, restando con me concepite. Ero Dio: dovevo operare da Dio, dovevo prendere tutte; il mio Amore non mi avrebbe dato pace, se avessi escluso qualcuna... Ah, figlia mia, guarda bene nel seno della mia Mamma; fissa bene gli occhi nella mia Umanità concepita e vi troverai l'anima tua concepita con me, le fiamme del mio Amore che ti divorarono. Oh, quanto ti ho amato e ti amo!"

Io mi sperdevo in mezzo a tanto amore, né sapevo uscirmene; ma una voce mi chiamava forte, dicendomi: "Figlia mia, ciò è nulla ancora. Stringiti più a me; dà le tue mani alla mia cara Mamma, affinché ti tenga stretta sul suo seno materno, e tu dà un altro sguardo alla mia piccola Umanità concepita e guarda il quarto eccesso del mio Amore".

Dal Libro di Cielo Volume 34 - Aprile 21, 1936

[...] Seguivo gli atti della Divina Volontà - scrive Luisa -, ed Essa mi portava nelle sue braccia, mi sosteneva, mi fiatava per farmi ricevere la partecipazione degli atti suoi. Quindi sono giunta nell'atto del Concepimento della Vergine, ed io mi son trovata nel piccolo Cuore della Vergine concepita. Mio Dio, io non so dire, non so andare più avanti! Ma il mio dolce Gesù, per farmi comprendere mi ha detto: "Figlia benedetta del mio Volere, hai ragione, le onde del mio Volere ti inondano, ti affogano e la tua piccola capacità si sta sperduta, e ci vuole il tuo Gesù per spiegarti meglio ciò che tu vedi ma non sai dire. Or sappi, figlia mia, è tale e tanto il nostro amore per chi vuol vivere e vive nel nostro Voler Divino, che la vogliamo far partecipe di tutte le opere nostre, per quanto a creatura è possibile, dandole anche il merito delle nostre opere divine.

Come la creatura entra nella nostra Volontà, Essa chiama in atto il suo operato divino come se in quell'istante lo stesse operando, ed immedesimandola nell'atto suo, le fa vedere i prodigi del suo operato, e le fa ricevere e la conferma nel bene facendole sentire la nuova vita dell'atto suo. Tu hai visto il Concepimento della Sovrana Regina e come tu, stando nella mia Volontà, ti sei trovata concepita nel suo Materno Cuore; vedi la gran differenza per chi vive nel mio Volere? I prodigi dell'Immacolato Concepimento furono inauditi. La mia Volontà che animava questo Concepimento - perché nessuno può sfuggire da Essa -, chiamò presenti tutte le creature, perché restassero concepite nel suo Vergine Cuore e ricevessero la sua maternità, il suo aiuto, la sua difesa, trovassero il rifugio, l'appoggio in questa Madre Celeste.

Ora, chi vive nel nostro Volere si trova nell'atto che Maria SS. è concepita, è la figlia che, spontanea, di sua volontà, cerca la Mamma sua e prende il suo posto, si chiude nel suo Materno Cuore per farsi fare da Mamma dalla Celeste Regina. Ora, questa prenderà parte alle ricchezze della Sovrana Regina, ai suoi meriti, al suo amore; sentirà in sé la nobiltà, la santità di Lei, perché conosce a chi appartiene, e Iddio la renderà partecipe dei beni infiniti e dell'amore esuberante che ebbe nel Concepimento di questa Santa Creatura. E così di tutte le nostre opere: come la creatura le cerca, le chiama nella nostra Volontà per conoscerle ed amarle, Noi chiamiamo in atto le opere nostre, la mettiamo nel centro di esse, le facciamo sentire e provare tutto il nostro amore, la potenza della nostra forza creatrice, e la piccolezza della creatura subisce, si riempie fino a non poterne più contenere.

Figlia mia, non far partecipe delle nostre opere chi vive nella nostra Volontà Ci riesce impossibile, né sarebbe vero amore il nostro, perché Noi possediamo in natura la forza comunicativa e vorremo comunicare a tutti i nostri beni divini; sono le creature che Ce li respingono, ma per chi vive nel nostro Volere sfoggiamo nel comunicare i nostri beni, non troviamo in essa nessuna opposizione. E se ciò non fosse incepperemmo il nostro Essere Divino; anzi, è una delle nostre felicità amare, dare, abbondare alle nostre amate creature.

Ora vedi dunque la gran differenza di chi vive nella nostra Volontà: le altre creature si trovano nelle nostre opere, nel Concepimento della Vergine Santa, nell'Incarnazione del Verbo, nelle mie pene, nella mia morte e fin nella mia Resurrezione, ma si trovano in virtù della nostra Potenza ed Immensità, quasi direi per necessità, non per amore né perché conoscono i nostri beni ed amano di fare il loro soggiorno in essi per goderseli; affatto! è perché dal nostro Essere Divino nessuno può sfuggire! Mentre chi vive nel nostro Volere, è la creatura che cerca le nostre opere, le conosce, le ama, le apprezza e viene a prendere il suo posto dentro di esse, ed ama ed opera insieme con Noi, quindi, di conseguenza partecipa, acquista nuove conoscenze e nuovo amore; mentre le altre, stanno e non le conoscono, non Ci amano, non hanno una parola da dirci; se si potesse dire, stanno per ingombrare la nostra immensità e, molte, per offenderci.

Perciò è il nostro sospiro ardente che l'anima viva nel nostro Volere. Noi teniamo sempre da dare e da fare sempre con essa, ed essa tiene da fare insieme con Noi; non ci diamo il tempo, un atto chiama l'altro, e ci conosciamo abbastanza: la nostra Volontà prima Ci fa conoscere, Ci fa amare e poi forma l'unione perenne della creatura nella nostra Volontà".

Volume 25 - Dicembre 21, 1928

Continua la Novena del Santo Natale - scrive Luisa - e continuando a sentire i nove eccessi dell'Incarnazione, il mio amato Gesù mi ha tirata a Sé, e mi faceva vedere che ogni eccesso del suo Amore era un mare senza confine, ed in questo mare s'innalzavano onde altissime, nelle quali si vedevano scorrere tutte le anime divorate da queste fiamme, come i pesci scorrono nelle acque del mare, e come le acque del mare formano la vita dei pesci, la guida, la difesa, il cibo, il letto, il passeggio di questi pesci, tanto che se escono dal mare possono dire: 'La nostra vita è finita perché siamo usciti dalla nostra eredità, dalla patria dataci dal nostro Creatore'. Così queste onde altissime di fiamme, che uscivano da questi mari di fuoco, col divorare queste creature, volevano essere la vita, la guida, la difesa, il cibo, il letto, il passeggio, la patria delle creature, e come esse escono da questo mare d'amore, tutto d'un colpo trovano la morte, ed il piccolo Bambinello Gesù piange, geme, prega, grida e sospira che non vuole che nessuno esca da queste sue fiamme divoratrici, perché non vuol vedere nessuno morire. Oh! se il mare avesse ragione, più che tenera madre rimpiangerebbe i suoi pesci che gli strappano dal mare, perché si sente strappare una vita che possiede e con tanto amore conserva, e colle sue onde si scaglierebbe contro chi ardisse di strappargli le tante vite che possiede, che formano la sua ricchezza, la sua gloria. "E se non piange il mare piango Io - dice Gesù - nel vedere che mentre il mio Amore ha divorate tutte le creature, esse ingrate, non vogliono far vita nel mio mare d'amore, ma strappandosi dalle mie fiamme, si esiliano dalla mia patria e perdono il passeggio, la guida, la difesa, il cibo, il letto, ed anche la vita. Come non devo piangere? Sono uscite e create da Me, e divorate dalle mie fiamme d'amore che ebbi nell'incarnarmi, per amore di tutte le creature! Come sento narrarmi i novi eccessi, il mare del mio Amore si gonfia, bolle e formando onde altissime strepita tanto che vorrebbe assordare tutti, affinché null'altro potessero sentire che i miei gemiti d'amore, i miei gridi di dolore, i miei singhiozzi ripetuti che dicono: 'Non Mi fate più piangere, diamoci il bacio di pace, amiamoci e saremo tutti felici, il Creatore e la creatura'".

Gesù ha fatto silenzio ed in questo mentre vedevo il cielo aperto ed un raggio di sole scendere dall'alto, che fissandosi sopra di me illuminavano quanti mi stavano intorno. Ed il mio sempre amabile Gesù ha ripreso il suo dire: "Figlia del mio Volere, questo raggio di Sole che si è fissato sopra di te è la mia Divina Volontà, che ti porta la vita del Cielo nell'anima tua. Com'è bello questo raggio di Sole che non solo illumina te e ti porta la sua vita, ma chiunque a te si avvicina e si resta d'intorno, sente la vita della luce, perché Essa come sole si allarga d'intorno, e dà a quelli che ti circondano il caldo bacio di luce, il suo respiro, la sua vita, ed Io Mi sento felice dentro di te, nel vedere che la mia Divina Volontà si diffonde ed incomincia a battere la sua strada. Vedi i mari d'amore che tu hai visto, non sono altri che la mia Volontà operante: quando la mia Volontà vuole operare i mari del mio Amore si gonfiano, bollono, formano le sue onde altissime che piangono, gemono, gridano, pregano, assordano. Invece quando il mio Fiat non vuole operare, il mare del mio Amore è calmo, solo mormora quietamente, è continuo il suo corso di gioia e di felicità inseparabile da Esso. Perciò tu non puoi comprendere la gioia che provo, la felicità che sento e l'interesse che prendo, d'illuminare, di porgere la mia stessa parola, il mio stesso Cuore, per chi si occupa di far conoscere la mia Divina Volontà; è tanto il mio interesse, che lo coinvolgo in Me, e straripando Io fuori di lui, prendo Io la parola e parlo Io stesso della mia Volontà operante nel mio Amore. Credi tu che sia il tuo Confessore che parla in queste sere che sta parlando al pubblico sopra dei nove eccessi del mio amore? Son'Io che gli prendo il cuore fra le mie mani e lo faccio parlare".

Ma mentre ciò diceva - continua a scrivere Luisa - si dava la benedizione [Sacramentale], e Gesù ha soggiunto: "Figlia, ti benedico. Tutto è felicità per Me quando si tratta di fare un mio atto sopra di chi possiede la mia Divina Volontà, perché se ti benedico la mia benedizione trova il posto dove mettere i beni e gli effetti che contiene la mia benedizione, se ti amo, il mio amore trova nel mio Fiat in te il posto dove mettersi e svolgere la sua vita d'amore; perciò ogni cosa che faccio sopra di te, in te, e con te, è una felicità che sento, perché so che la mia Divina Volontà tiene luogo per tutto ciò che ti voglio dare e virtù di moltiplicare i beni che ti do, perché Essa è la nostra faccendiera e si occupa di formare tante vite per quanti atti facciamo con la creatura dov'Essa regna".

Dopo di ciò stavo facendo il mio giro nel Fiat Divino, e riandando ai primi tempi della Creazione, per unirmi agli atti fatti dal nostro padre Adamo nello stato d'innocenza, per unirmi con lui e seguire dove lui lasciò. Ed il mio amato Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto: "Figlia mia, nel creare l'uomo diede un universo visibile dove doveva spaziarsi, vedere le opere del suo Creatore fatte con tant'ordine ed armonia fatte per amor suo, ed in questo vuoto fare anche le opere sue; e come le diede un vuoto visibile, così le diede un vuoto invisibile, più bello ancora per l'anima sua, dove l'uomo doveva formare le sue opere sante, il suo sole, il suo cielo, le sue stelle, e facendo eco al suo Creatore, doveva riempire questo vuoto di tutte le opere sue. Ma siccome l'uomo scese dalla mia Divina Volontà per vivere dalla sua, perdette l'eco del suo Creatore, ed il modello di poter copiare le nostre opere. Quindi si può dire che non ci sono altro in questo vuoto che i primi passi dell'uomo, tutto il resto è vuoto, e pure dev'essere riempito, e perciò aspetto con tant'amore chi vive e deve vivere nel mio Volere, che sentendo la potenza del nostro eco, ed avendo presente i nostri modelli, si affretteranno a riempire questo vuoto invisibile, che con tanto amore diede nella Creazione. Ma sai tu qual'è questo vuoto? La nostra Volontà. Come diede un cielo, un sole alla natura, così diede il cielo, il sole del mio Fiat all'anima. E quando ti vedo mettere i tuoi passi appresso ai passi dell'Adamo innocente dico: 'Ecco finalmente il vuoto della mia Divina Volontà incomincia a ricevere le prime conquiste e le prime opere della creatura'. Perciò sii attenta e segui sempre il tuo volo nel mio Volere Divino".

Volume 35 - Aprile 10, 1938

- Luisa scrive: - Avendo fatto la Santa Comunione stavo dicendo al mio amabile Gesù:

Preghiera

"Nel tuo Volere tutto è mio, perciò Ti amo coll'amore della mia e tua Mamma Regina, Ti bacio colle sue labbra, Ti abbraccio stretto stretto colle sue braccia, e prendo Te e mi rifugio nel suo Cuore per darti le sue gioie, le sue delizie, la sua maternità, affinché trovi le dolcezze, la custodia che ti sa fare la tua Mamma".

Ma mentre mi chiudevo insieme con Gesù nella mia Mamma, il dolce Gesù tutto tenerezza mi ha detto: "Figlia mia e figlia della Madre mia, come son contento di trovare la figlia colla mia Madre e la Mamma colla figlia! Perché Lei vuole che le creature Mi amino col suo stesso amore e si servano della sua bocca per baciarmi e delle sue braccia per abbracciarmi; vuol dar loro la sua maternità per mettermi al sicuro e farmi fare da mamma. Trovare la Madre e la figlia che Mi amano con un solo amore è per Me il più gran contento, sento che ambedue Mi danno un nuovo Paradiso in terra. Ma ciò non Mi basta; in chi vive nella mia Volontà voglio trovare tutto, se manca qualche cosa non posso dire che tutto è completo nella creatura. E non solo voglio trovare al suo posto d'onore, di Regina e di Madre, in essa, la Madre mia, ma voglio trovare il mio Celeste Padre e lo Spirito Santo; e l'anima facendo suo il loro amore Mi ama coll'immensità ed infinità del loro amore. Quindi, figlia mia, dammi il gusto di dirmi che Mi ami come Mi amo col Padre e collo Spirito Santo".

Gesù ha fatto silenzio per aspettare che Gli dicessi come Lui voleva; ed io, sebbene indegna, per contentarlo Gli ho detto:

Preghiera

"Ti amo nella potenza ed amore immenso del Padre, coll'amore interminabile dello Spirito Santo; Ti amo coll'amore con cui Ti amano tutti, Angeli e Santi; Ti amo con quell'amore con cui Ti amano o dovrebbero amarti tutte le creature presenti, passate e future; Ti amo per tutte le cose create e con quell'amore con cui le creasti..."

Il caro Gesù ha tirato un lungo sospiro ed ha soggiunto: "Finalmente Mi sento appagate le mie brame di trovare tutto nella creatura: trovo i nostri mari d'amore che non finiscono mai; trovo le delizie della mia Mamma che Mi ama; trovo tutto e tutti. Sicché in chi vive nella mia Volontà devo trovare tutto e tutti, e la devo trovare in tutti. E poi, il mio Padre Celeste Mi generò nell'amore e chi Mi ama e non si fa sfuggire nulla del nostro amore, Me la sento con Me, in atto di darmi e di ricevere amore continuo".