7° Giorno Novena di Natale

Amore Supplicante

Settimo Giorno / Settima Ora

Settimo eccesso d'amore

La voce interna proseguiva: "Figlia mia, non mi lasciare solo in tanta solitudine ed in tanta oscurità; non uscire dal seno della mia Mamma, per guardare il settimo eccesso del mio Amore. Ascoltami: nel seno del mio Celeste Padre Io ero pienamente felice; non c'era bene che non possedevo: gioia, felicità, tutto era a mia disposizione; gli Angeli, riverenti, mi adoravano e stavano ai miei cenni. Ah, l'eccesso del mio Amore, potrei dire, mi fece cambiar fortuna, mi restrinse in questa tetra prigione, mi spogliò di tutte le mie gioie, felicità e beni, per vestirmi di tutte le infelicità delle creature; e tutto ciò per fare il cambio, per dare la mia fortuna, le mie gioie e la mia felicità eterna a loro.


Ma ciò sarebbe stato nulla se non avessi trovato in loro una somma ingratitudine ed ostinata perfidia. Oh, come restò sorpreso il mio eterno Amore innanzi a tanta ingratitudine e pianse l'ostinatezza e la perfidia dell'uomo! L'ingratitudine fu la spina più pungente che mi trafisse il Cuore, dal mio concepimento fino all'ultimo istante del mio morire. Guarda, il mio Cuoricino è ferito e sgorga sangue; che pena, che spasimo che sento! Figlia mia, non essermi ingrata; l'ingratitudine è la pena più dura per il tuo Gesù, è il chiudermi in faccia le porte per farmi restare fuori ad intirizzire di freddo.


Ma a tanta ingratitudine il mio Amore non si arrestò e si atteggiò ad Amore supplicante, pregante, gemente e mendicante; e questo è l'ottavo eccesso del mio Amore".


Dal Libro di Cielo Volume 35 - Dicembre 25, 1937

Stavo seguendo gli atti della Divina Volontà - scrive Luisa - e la mia povera mente si è soffermata nell'atto della discesa del Verbo Divino sulla terra. Mio Dio, quante meraviglie, quante sorprese d'amore, di potenza, di Sapienza divina! Sono tali e tante, che non si sa dove cominciare a dire. Ed il mio amato Gesù, come innondato nel suo mare d'amore che sta innalzando le sue onde, sorprendendomi mi ha detto: "Figlia mia benedetta, nella mia discesa sulla terra furono tali e tante le meraviglie, la nostra foga d'amore, che né agli Angeli né alle creature è dato loro di comprendere ciò che operò la nostra Divinità nel mistero della mia Incarnazione.


Ora, tu devi sapere che il nostro Ente Supremo possiede in natura il suo moto incessante. Se questo moto potesse cessare anche un istante, ciò che non può essere, tutte le cose resterebbero paralizzate e senza vita, perché tutte le cose, la vita, la conservazione e tutto ciò che esiste in Cielo e in terra, tutto da quel moto dipende. Quindi nello scendere dal Cielo in terra Io, Verbo e Figlio del Padre, partii dal nostro moto primo, cioè restai e partii. Il Padre e lo Spirito Santo scesero con Me, furono concorrenti - né Io feci nessun atto che non lo facessi insieme con loro - e restarono sul Trono pieni di Maestà nelle Regioni Celesti.


Onde nel partire, la mia Immensità, il mio Amore, la mia Potenza scendeva insieme con Me; ed il mio amore, che dà dell'incredibile e non si contenta se non forma della mia vita tante vite per quante creature esistono, non solo [ciò fece], ma dovunque e da per tutto formava la mia vita, la moltiplicava, e tenendo la mia immensità in suo potere la riempiva di tante mie vite, affinché ognuno avesse una vita mia tutta propria e la Divinità avesse la gloria, l'onore di tante nostre vite divine per quante cose e creature uscimmo alla luce del giorno.


Ah! Il nostro Amore Ci pagava dell'opera della Creazione, e col formare tante vite nostre non solo Ci ricambiava, ma Ci dava di più di quello che avevamo fatto. La nostra Divinità restò rapita ed ebbe un incanto sì dolce nel vedere i ritrovati, gli stratagemmi del nostro Amore, nel vedere tante nostre vite sparse, servendosi della nostra immensità come circonferenza dove metterle. Sicché mentre si vedeva la mia vita come centro, si vedevano la mia immensità e potenza come circonferenza in cui venivano depositate queste vite innumerevoli, che trovando tutto e tutti si davano per amarci e farsi amare".


Io sono restata sorpresa nel sentir ciò - scrive Luisa -, ed il mio dolce Gesù, non dandomi tempo, subito ha soggiunto: "Figlia mia, non ti meravigliare; Noi quando operiamo facciamo opere complete, in modo che nessuno deve poter dire: 'Questo non l'ha fatto per me, la sua vita non è tutta mia'.


Ahi! L'amore non sorge quando le cose non sono proprie e non si tengono in proprio potere. E poi non fa anche questo il sole, opera da Noi creata, che mentre si fa luce degli occhi fino a riempirli tutti di luce, nel medesimo tempo è luce piena, intera, alla mano che opera, al passo che cammina, in modo che tutti possono dire, cose create e creature: 'Il sole è mio'? E mentre il centro del sole sta nell'alto dell'atmosfera, la sua luce parte e resta, e colla sua circonferenza di luce investe la terra e si fa vita e luce di ciascuno, fin del fiorellino e del piccolo filo d'erba. Il sole non è vita: luce tiene e luce dà, e tutti i beni che contiene la sua luce.


La nostra Divinità è vita, ed autore e vita di tutto; quindi nello scendere dal Cielo in terra dovevo fare atti completi, e più che Sole fare sfoggio della mia vita e moltiplicarla in tante vite, affinché Cielo e terra e tutti potessero possedere la mia vita. Non sarebbe stata opera della nostra Sapienza e del nostro infinito Amore, se ciò non fosse". [...]


Onde continuavo a pensare alla nascita del piccolo Re Gesù, e Gli dicevo: "Carino Bambinello, dimmi: che cosa facesti quando vedesti la tanta ingratitudine umana al tanto tuo amore?"


E Gesù: "Figlia mia, se avessi tenuto conto dell'ingratitudine umana al tanto mio amore, avrei preso la via per andarmene al Cielo, quindi avrei contristato ed amareggiato il mio amore e cambiata la festa in lutto. Onde vuoi sapere che faccio nelle mie opere più grandi per farle più belle? Con pompa e collo sfoggio più grande del mio amore metto tutto da parte, l'ingratitudine umana, i peccati, le miserie, le debolezze, e do il corso alle mie opere più grandi, come se queste cose non ci fossero. Se Io volessi badare ai mali dell'uomo, non avrei potuto fare opere grandi né mettere in campo tutto il mio amore: resterei inceppato, soffocato nel mio amore. Invece per essere libero nelle mie opere e per farle quanto più belle posso farle, metto tutto da parte e, se occorre, copro tutto col mio amore, in modo che non vedo che amore e Volontà mia; e così vado avanti nelle mie opere più grandi e le faccio come se nessuno Mi avesse offeso, perché per gloria nostra nulla deve mancare al decoro, al bello ed alla grandezza delle nostre opere.


Perciò vorrei che anche tu non ti occupassi delle tue debolezze e delle miserie e dei tuoi mali, perché quanto più si pensano, tanto più debole si sente, tanto più i mali affogano la povera creatura e le miserie si stringono più forte intorno ad essa; col pensarle, la debolezza alimenta la debolezza, e la povera creatura va cadendo di più, i mali prendono più forza, le miserie la fanno morire di fame; invece con non pensarli, da per se stessi svaniscono. Invece tutto al contrario riferendosi al bene: un bene alimenta l'altro bene, un atto d'amore chiama l'altro amore, un abbandono nel mio Volere fa sentire in sé la nuova vita divina; sicché il pensiero del bene forma l'alimento, la forza, per fare l'altro bene. Perciò il tuo pensiero voglio che non si occupa altro che per amarmi e di vivere di Volontà mia. Il mio amore brucerà le tue miserie e tutti i tuoi mali, ed il mio Voler Divino si costituirà vita tua e delle tue miserie se ne servirà per formarsi lo sgabello dove erigere il suo trono".


Onde seguivo a pensare del piccolo Gesù nato, ed oh, come mi straziava il cuore nel vederlo piangere, singhiozzare, vagire, tremare di freddo! Avrei voluto mettere un mio Ti amo per ogni pena e lacrima del Piccino Divino, per riscaldarlo e quietargli il pianto. E Gesù ha soggiunto: "Figlia mia, chi vive nel mio Volere Me la sento nelle mie lacrime, nei miei vagiti; Me la sento scorrere nel mio singhiozzo di pianto, nei tremiti delle mie membra infantili, ed in virtù del mio Volere che possiede, Mi cambia le lacrime in sorrisi, i singhiozzi in gioie di Cielo; colle sue nenie d'amore Mi riscalda e Mi cambia le pene in baci ed abbracci. Anzi tu devi sapere che chi vive nel mio Volere riceve continui innesti di tutto ciò che fa la mia Umanità: se penso, innesto i suoi pensieri; se parlo e prego, innesto la sua parola; se opero, innesto le sue mani. Non vi è cosa che facc'Io, che non formo innesto per innestare la creatura e farne di essa la ripetizione della mia vita, molto più che stando la mia Divina Volontà in essa, trovavo la mia potenza, la mia santità, la mia stessa vita, per farmi fare ciò che Io volevo di essa.


Quanti prodigi non posso fare dove trovo la mia Volontà nella creatura! Io venni sulla terra per coprire tutto col mio amore, per affogare gli stessi mali e bruciare tutto col mio amore. Per giustizia volevo rifare il Padre mio, perché era giusto che venisse reintegrato nell'onore, nella gloria, nell'amore e gratitudine che tutti gli dovevano. Quindi il mio amore non si dava pace: riempie i vuoti della sua gloria, del suo onore, e giunge a tanto che a via d'amore paga la Divinità, che aveva creato un cielo, un sole, un vento, un mare, una terra fiorita e tutto il resto, per i quali l'uomo non aveva detto neppure un grazie dei tanti beni ricevuti, era stato il vero ladro, l'ingrato, l'usurpatore dei beni nostri. Il mio amore correva, correva, per riempire gli abissi di distanza tra il Creatore e la creatura; pagava a vie d'amore il mio Padre Celeste, ed a vie d'amore ricomprava tutte le umane generazioni, per ridonar loro di nuovo la vita della mia Divina Volontà; già aveva formato tante vite di Essa per formarne il riscatto. E quando paga il mio amore, è tanto il suo valore che può pagare per tutti e riacquistare ciò che vuole. Perciò sei già comprata dal mio amore, quindi lascia che ti goda e ti possieda".


Preghiera Mio Gesù, voglio amarti e voglio tanto amore da supplire all'amore di tutte le generazioni che sono state e che saranno; ma chi può darmi tanto amore per poter amare per tutti? Amor mio, nel tuo Volere c'è la forza creatrice, quindi nel tuo Volere voglio io stessa creare tanto amore per supplire, e sorpassare, all'amore di tutti ed a tutto ciò che tutte le creature sono obbligate a dare a Dio come nostro Creatore.

(Vol. 12, Febbraio 2, 1921)


Volume 14 - Marzo 28, 1922

Stavo tutta fondendomi nel Santo Voler del mio amabile Gesù - scrive Luisa -, e Lui mi ha detto: "Figlia del mio Volere, se sapessi i portenti, i prodigi che succedono quando ti fondi nel mio Volere, tu ne resteresti stupita. Senti un po'. Tutto ciò che Io feci sulla terra sta in continua attitudine di darsi all'uomo, facendogli corona: i miei pensieri formano corona intorno all'intelligenza della creatura, le mie parole, le mie opere, i miei passi, eccetera, formano corona intorno alle parole, alle opere e passi loro, affinché intrecciando le cose loro con le mie, possa dire al mio Celeste Padre che l'operato loro è come il mio. Ora, chi prende questa mia attitudine continua? Chi si fa intrecciare dal mio operato con cui coronai tutta l'umana famiglia? Chi vive nel mio Volere. Come tu fondevi i tuoi pensieri nel mio Volere, i miei pensieri che ti facevano corona sentivano l'eco dei miei nella tua mente, e immedesimandosi insieme coi tuoi, moltiplicavano i tuoi coi miei e formavo doppia corona intorno all'intelligenza umana, ed il mio Padre riceveva non solo da Me, ma anche da te, la gloria divina da parte di tutte le intelligenze create; e così delle parole e di tutto il resto. E non solo da parte delle creature il Padre riscuote questa gloria divina, ma da parte di tutte le altre cose create, perché tutte le cose furono create per far correre continuo amore verso l'uomo, e l'uomo per giustizia dovrebbe dare, per ogni cosa creata, omaggio, amore al suo Creatore. Ora, chi supplisce a ciò? Chi fa suo quel Fiat per cui tutte le cose furono fatte, per diffondere su tutto un omaggio, un'adorazione, un amore divino al suo Creatore? Chi vive nel mio Volere! Quasi ad ogni sua parola fa suo quel Fiat onnipotente, l'eco del Fiat Eterno fa eco nel suo Fiat Divino in cui vive, e si diffonde e corre, e vola, e ad ogni cosa creata v'imprime un altro Fiat, e ridona al suo Creatore l'omaggio, l'amore da Lui voluto. Questo lo feci Io quando stetti sulla terra, non ci fu cosa per cui Io non ricambiai al mio Divin Padre da parte di tutte le creature, ora lo fa, lo voglio, lo aspetto, da chi vive nel mio Volere.


Se tu vedessi com'è bello vedere in ogni tremolio di stelle, in ogni goccia di luce del sole la gloria mia, il mio amore, la mia profonda adorazione unita alla tua! Oh, come corre, vola sulle ali dei venti, riempiendo tutta l'atmosfera, percorre le acque del mare, si poggia in ogni pianta, in ogni fiore, si moltiplica ad ogni moto! E' una voce che fa eco su tutto e dice: "Amore, gloria, adorazione al mio Creatore". Perciò chi vive nella mia Volontà, è l'eco della mia voce, la ripetitrice della mia Vita, la perfetta gloria della mia Creazione. Come non devo amarla? Come non devo dare a lei tutto ciò che dovrei dare a tutte le altre creature insieme e farla primeggiare su tutto? Ah, il mio Amore si troverebbe alle strette se ciò non facessi!"

Volume 16 - Dicembre 29, 1923


[...] Ho fatto la santa Comunione - scrive Luisa -, ed io, secondo il mio solito, stavo chiamando e mettendo tutte le cose create intorno a Gesù, acciocché tutte Gli facessero corona e Gli dessero il contraccambio dell'amore, degli omaggi al loro Creatore. Tutte sono corse alla mia chiamata, e vedevo a chiare note tutto l'amore del mio Gesù per me in tutte le cose create; e Gesù aspettava con tale tenerezza d'amore nel mio cuore il contraccambio di tanto amore, ed io, sorvolando su tutto e abbracciando tutto, mi portavo ai piedi di Gesù e Gli dicevo:


Preghiera "Amor mio, mio Gesù, tutto hai creato per me e me lo hai donato, sicché tutto è mio, ed io lo dono a Te per amarti; perciò Ti dico in ogni stilla di luce di sole: "Ti amo"; nello scintillio delle stelle: "Ti amo"; in ogni goccia d'acqua: "Ti amo". Il tuo Volere mi fa vedere fin nel fondo dell'oceano il tuo ti amo per me, ed io imprimo il mio Ti amo per Te in ogni pesce che guizza nel mare; voglio imprimere il mio Ti amo sul volo d'ogni uccello. Ti amo dovunque Amor mio. Voglio imprimere il mio Ti amo sulle ali del vento, nel muoversi delle foglie, in ogni favilla di fuoco; Ti amo per me e per tutti".


Tutta la Creazione era con me a dire: "Ti amo". Ma quando ho voluto abbracciare tutte le umane generazioni nel Voler Eterno, per far prostrare tutti innanzi a Gesù, perché tutti facessero il loro dovere di dire in ogni loro atto, parola, pensiero: "Ti amo", a Gesù, queste mi sfuggivano, ed io mi sperdevo e non sapevo fare; onde l'ho detto a Gesù, e Lui: "Figlia mia, eppure è proprio questo il vivere nel mio Volere: il portarmi tutta la Creazione innanzi a Me, e a nome di tutti darmi il contraccambio dei loro doveri. Nessuno deve sfuggirti, altrimenti la mia Volontà troverebbe dei vuoti nella Creazione e non resterebbe appagata. Ma sai perché non trovi tutti e molti ti sfuggono? E' la forza del libero arbitrio. Ma però ti voglio insegnare il segreto dove tutti trovarli: entra nella mia Umanità e vi troverai tutti gli atti loro come in custodia, per cui Io presi l'impegno di soddisfare per loro innanzi al mio Celeste Padre, e tu va' seguendo tutti gli atti miei, che erano gli atti di tutti, così troverai tutto e Mi darai il ricambio d'amore per tutti e per tutto. Tutto c'è in Me; avendo fatto per tutti c'è in Me il deposito di tutto e rendo al Divin Padre il dovere dell'amore di tutto, e chi vuole se ne serve per via di mezzo per salire al Cielo".


Io sono entrata in Gesù - continua Luisa - e con facilità ho trovato tutto e tutti, e seguendo l'operato di Gesù dicevo:

Preghiera "In ogni pensiero di creatura Ti amo, sul volo d'ogni sguardo Ti amo, in ogni suono di parola Ti amo; in ogni palpito, respiro, affetto, Ti amo; in ogni goccia di sangue, in ogni opera e passo, Ti amo".


Ma chi può dire tutto ciò che io facevo e dicevo? - dice Luisa -. Molte cose non si sanno dire, anzi, quello che si dice, si dice molto male, da come si dicono quando si è insieme con Gesù...

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