24° Giorno La Regina del cielo nel Regno della Divina Volontà

Un empio tiranno. Il piccolo Re Gesù viene portato dalla sua Mamma e da San Giuseppe in terra straniera, dove vanno come poveri esiliati. Ritorno in Nazaret.

Preghiera alla Celeste Regina, per ogni giorno del mese di Maggio/Ottobre

Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tua cara figlia, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti in questo mese a te consacrato la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlia tua a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino, e stretta alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicura di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa "Volontà di Dio". Ave Maria...

Fioretto del Mese

La mattina, (a) mezzogiorno e (a) sera, cioè tre volte al giorno, andare sulle ginocchia della nostra Mamma celeste e dirle: "Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno.

Audio del 24° Giorno La Regina del cielo nel Regno della Divina Volontà

L'anima alla sua Regina, travolta nel dolore

Mia Mamma sovrana, la tua piccola figlia sente il bisogno di venire presso le tue ginocchia, per tenerti un po' di compagnia. Veggo il tuo volto velato di mestizia, e qualche lacrima fuggitiva scorre dai tuoi occhi. Il dolce bambinello trema e, singhiozzando, piange. Mamma santa, unisco le mie pene alle tue per confortarti e per quietare il pianto al celeste bambino. Ma, deh, Mamma mia, non mi negare di svelarmi il segreto. Che c'è di funesto per il mio caro bambinello?

Lezione della Madre Regina

Figlia mia carissima, il cuore della Mamma tua oggi è gonfio dall'amore e dal dolore, tanto che non posso trattenermi dal piangere. Tu sai la venuta dei Re Magi, i quali fecero rumore in Gerusalemme domandando del nuovo Re. E l'empio Erode, per timore d'essere rovesciato dal trono, ha già dato il mandato di uccidere il mio dolce Gesù, la mia cara vita, con tutti gli altri bambini.

Figlia mia, che dolore! Colui che è venuto a dar la vita a tutti ed a portare nel mondo la nuova era di pace, di felicità, di grazia, me lo vogliono uccidere! Che ingratitudine! Che perfidia! Ah, figlia mia, dove giunge la cecità della volontà umana! Fino a rendersi feroce, a legare le mani allo stesso Creatore ed a rendersene padrona di Colui che l'aveva creata. Perciò compatiscimi, figlia mia, e cerca di quietare il pianto al dolce bambino. Egli piange per l'ingratitudine umana, che appena nato lo vogliono morto, e per salvarlo siamo costretti a fuggire. Già il caro San Giuseppe è stato avvisato dall'angelo di partire presto per terra straniera. Tu accompagnaci, figlia cara, non ci lasciare soli, ed io continuerò a darti le mie lezioni sui gravi mali della volontà umana.

Ora, tu devi sapere che non appena l'uomo si sottrasse dalla Divina Volontà, la ruppe col suo Creatore. Tutto era stato fatto da Dio sulla terra (per lui), tutto era suo, e l'uomo col non fare il Volere Divino perdette tutti i diritti, e si può dire che non aveva dove mettere il passo. Sicché divenne il povero esiliato, il pellegrino che non poteva possedere stanza permanente, e questo non solo nell'anima, ma anche nel corpo. Tutte le cose si fecero mutabili per il povero uomo; e se qualche cosa fuggevole tiene, fu in virtù dei meriti previsti di questo celeste bambino. E questo, perché tutta la magnificenza della creazione fu destinata da Dio per darla a coloro che avrebbero fatta (la Divina Volontà) e vissuto nel (suo) Regno. Tutti gli altri, se prendono stentatamente qualche cosa, sono i veri ladroncelli del loro Creatore, e con ragione; non vogliono fare la Divina Volontà, e vogliono i beni che ad essa appartengono?

Ora, figlia cara, senti quanto ti amiamo io e questo caro bambino, che ai primi albori della vita va in esilio ed in terra straniera per liberarti dall'esilio in cui tu ha messo l'umano volere, per richiamarti a vivere non in terra straniera, ma nella tua patria, che ti fu data da Dio quando fosti creata, cioè nel Regno del Fiat supremo. Figlia del mio cuore, abbi pietà delle lacrime della Madre tua e delle lacrime di questo dolce, caro bambino, (per)ché piangendo ti preghiamo di non fare mai la tua volontà; ma ti preghiamo, ti scongiuriamo: ritorna nel grembo del Voler Divino che tanto ti sospira!

Ora, figlia cara, tra il dolore dell'ingratitudine umana, e tra le immense gioie e felicità che il Fiat divino ci dava e la festa che tutta la creazione faceva al dolce bambino, la terra rinverdiva e fioriva sotto dei nostri passi, per dare omaggio al suo Creatore. Il sole lo fissava, ed inneggiandolo con la sua luce si sentiva onorato di dargli la sua luce e calore; il vento lo carezzava; gli uccelli quasi (come) nubi si abbassavano intorno a noi, e coi loro trilli e canti facevano le più belle ninne al caro bambino, per quietargli il pianto e riconciliargli il sonno. Figlia mia, stando in noi il Volere Divino tenevamo il potere su tutto.

Quindi, si giunse in Egitto e dopo un lungo periodo di tempo, l'angelo del Signore avvertì San Giuseppe che ritornassimo nella casa di Nazareth, perché l'empio tiranno era morto. E così rimpatriammo nelle nostre terre natie.

Ora, l'Egitto simboleggia l'umana volontà, terra piena di idoli, e dovunque passava il pargoletto Gesù, atterrava questi idoli e li rintanava nell'inferno. Quanti idoli possiede l'umano volere! Idoli di vanagloria, di propria stima e di passioni che tiranneggiano la povera creatura! Perciò sii attenta, ascolta la Mamma tua; che per non farti fare mai la tua volontà, farei qualunque sacrificio e ci metterei anche la mia vita, per darti il gran bene che tu viva sempre nel grembo della Divina Volontà.

L'anima

Mamma dolcissima, quanto ti ringrazio, che mi fai comprendere il gran male dell'umano volere! Perciò ti prego, per il dolore che soffristi nell'esilio dell'Egitto, di far uscire l'anima mia dall'esilio della mia volontà, e di farmi rimpatriare nella cara patria della Divina Volontà.

Fioretto

Oggi, per onorarmi, offrirai le tue azioni unite con le mie, in atto di gratitudine al santo bambino, pregandolo che entri nell'Egitto del tuo cuore per cambiarlo tutto in Volontà di Dio.

Giaculatoria

Mamma mia, chiudi il piccolo Gesù nel cuor mio, affinché me lo riordini tutto in Volontà Divina.

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